Un po’ polemica.
100. Nemo
Una storia di formazione su un adulto. Dal titolo italiano sembra che il protagonista sia Nemo, ovviamente chi ha capito il film sa che il protagonista è suo padre.
Di Andrew Stanton, Lee Unkrich.
99. Adaptation
Forse il film con il titolo più polisemico di sempre. Adaptation si riferisce al processo di adattamento di un’opera, all’adattamento evolutivo delle orchidee, all’adattamento alla vita. E tutti i significati si tengono nel film. Non bisogna esagerare con il meta- ma questo film rende significativa la sua natura meta-cinematografica.
Di Spike Jonze.
98. Ponyo
Per fare un film per bambini bisogna essere adulti, così come per apprezzarlo appieno. Questo piccolo capolavoro sottovalutato di Miyazaki è un inno alla vita, all’infanzia e alla scoperta ed esprime tutta la potenza del movimento, il cinema nella sua forma più pura. Le bolle che si muovono sott’acqua nella scena iniziale del film potrebbero essere citate per una definizione visiva di meraviglia.
Di Hayao Miyazaki.
97. The Thief and the Cobbler
Un’opera animata monumentale di Richard Williams (quello della Pantera Rosa e l’animatore di Roger Rabbit). Incompiuta ma comunque ricca di idee e divertimento, piena di citazioni a Escher e con una cura per il dettaglio maniacale (lo standard prevedeva di disegnare 12, 8, 6 o 4 keyframe ogni 24 frame, Williams animava ogni singolo frame dei 24 frame per secondo, disegnando 24 disegni diversi per ogni secondo di film).
Di Richard Williams.
96. eXisentZ
Cronenberg che si accorge dell’importanza dei videogiochi per l’immaginario cinematografico. Il risultato è un film che risulta in un elogio e una parodia allo stesso tempo. Forse un po’ troppo episodico, ma alla fine imita il ritmo di un videogioco quindi ci sta.
Di David Cronenberg.
95. Aprile
Una sorta di falso documentario sull’Italia degli anni ‘90 che diventa un vero documentario su quell’Italia. Pieno di soluzioni visive interessanti per ricordarsi che i film politici devono essere prima di tutto bei film.
Di Nanni Moretti.
94. The Godfather
Un film perfetto, quasi un piccolo manuale del cinema. Un film classico in tutto e per tutto, dalla sceneggiatura, all’arco di trasformazione dei personaggi, al montaggio e la messa in scena. Così classico da essere manualistico, forse.
Di Francis Ford Coppola.
93. Mad Max: Fury Road
Un grande film d’azione sul nichilismo del deserto e sulla via d’uscita dall’apocalisse. Di nuovo, qui si usa il genere per raccontare una storia più che per omaggiare il genere.
Di George Miller.
92. Raging Bull
Forse il migliore Scorsese di sempre con una gestione religiosa dei silenzi e delle pause. Lo descrivo sempre come un film che un giapponese girerebbe sulla boxe. E poi il dramma grottesco di LaMotta vale tutti gli altri drammi grotteschi dei personaggi soli di Scorsese.
Di Martin Scorsese.
91. Dog Day Afternoon
Il migliore Al Pacino della sua carriera con il gusto per la disillusione nei confronti del potere costituito e la disperazione silenziosa per il caso che governa la vita, tipica dei film d’autore americani degli anni ‘70.
Di Sidney Lumet.
90. Coraline
Una grande storia di formazione sul riconoscimento e un vero dramma familiare raccontato col genere più appropriato per i drammi familiari: l’horror.
Di Henry Selick.
89. Lawrence of Arabia
Un kolassal di altri tempi, ma il migliore di tutti. Un tripudio tecnico, di regia, montaggio, messa in scena, costumi, luci, recitazione. Un’idea di cinema che sopravvive sotto steroidi solo nel cinema di Nolan. Qui nella sua versione equilibrata e meravigliosa.
Di David Lean.
88. Playtime
Uno delle migliori parodie di sempre sulla tecnologia. Non a caso è labile il confine che la separa dalla distopia.
Di Jaques Tati.
87. Sherlock Jr.
Buster Keaton aveva risolto il cinema quasi 100 anni prima di Lynch, Cronenberg e Satoshi Kon. In questo film sogno e meta-cinema si mischiano, nella solita vena comica di Keaton che usa il corpo e lo spazio come strumenti della sua ironia, rendendo il tutto ancora più spettacolare da guardare. Il cinema in breve (lo trovate su YT gratis).
Di Buster Keaton.
86. Midnight in Paris
Un viaggio in un passato di chincaglieria che non è mai esistito.
Di Woody Allen.
85. A Serious Man
Un professore di fisica quantistica sperimenta sulla sua pelle quello che sapeva solo a livello teorico. La realtà non ha senso. Cercarne uno non solo è stupido. Spesso è mortale. E in ogni caso, la poesia è mostrare quella ricerca vana. E i Coen ne sono i massimi maestri.
Di Joel ed Ethan Coen.
84. 12 Angry Man
Tutta l’America degli anni ‘50 in una sola stanza.
Di Sidney Lumet.
83. Metropolis
Un adattamento della Bibbia in versione fantascientifica.
Di Fritz Lang.
82. Ratatouille
Una grande ode alla creatività umana con una regia incredibile e spesso poco citata come punto di forza del film.
Di Brad Bird.
81. Underground
La guerra divertente è comunque estremamente triste.
Di Emir Kusturica.
80. Deconstructing Harry
Il film più creativo a livello visivo di Allen. Jump cut, sfocature, salti temporali, tutto il linguaggio del cinema messo a servizio della nevrosi di coppia nella vita di città per mostrarne la frammentarietà e cercare di trovare una quadra. Una quadra che forse esiste solo nella finzione. Ma questo dovrebbe bastarci.
Di Woody Allen.
79. La Tartaruga Rossa
I pieni e i vuoti gestiti come se fosse una stampa giapponese in movimento. Il finale non ha molto senso ma la musica te ne fa dimenticare.
Di Michaël Dudok de Wit.
78. Zelig
“Zelig ha venduto la storia della sua vita a Hollywood per una grossa somma di denaro. Quando scoppia lo scandalo i produttori chiedono indietro i soldi. Zelig può restituirne solo la metà, il resto è già stato speso. Offesissimi, gli ridanno indietro solo metà della sua vita. Si tengono i momenti migliori e a lui rimangono solo le ore dei pasti e del sonno.”
Di Woody Allen.
77. Sans Soleil
Un documentario che documenta l’assenza di documentazione della memoria.
Di Chris Marker.
76. Angel’s Egg
Un film animato muto di Oshii. Molto delicato. Molto onirico.
Di Mamorou Oshii.
75. The Kid
Un padre che cerca di far vivere suo figlio come in un film per non fargli provare la pena di essere poveri. La fantasia è un riscatto.
Di Charlie Chaplin.
74. Being John Malkovich
Il film definitivo sulla libertà di identità sessuale è stato girato prima che fosse di moda.
Di Spike Jonze.
73. Il buono, il brutto e il cattivo
Una parodia che è stata presa troppo sul serio da Tarantino.
Di Sergio Leone.
72. Rear Window
Il film sul cinema versione vanilla.
Di Alfred Hitchcock.
71. The Tenant
Il film sul cinema versione hardcore.
Di Roman Polanski.
70. Videodrome
Il film sul cinema versione BDSM.
Di David Cronenberg.
69. Eternal Sunshine of the Spotless Mind
Sorge ogni giorno di nuovo come se fosse appena nata la mente senza macchia. Affrontare la vita o dimenticarsene?
Di Michel Gondry.
68. Il gabinetto del Dr. Caligari
L’idea di un cinema spettacolare che gioca con luci, ombre, colori e prospettiva era già tutto qui. Da qui vengono sia i blockbuster, sia i film horror che il gusto per il macabro estetizzato da Tim Burton.
Di Robert Wiene.
67. La Notte
Un film di Bergman ambientato in Italia.
Di Michelangelo Antonioni.
66. La città incantata
La magia dell’immaginazione.
Di Hayao Miyazaki.
65. Mother
Un thriller, che sembra più un horror, sul rapporto tra una madre e suo figlio. Horror e famiglia vanno spesso insieme, interessante.
Di Bong Joon-ho.
64. Sunset Boulevard
Accecati dalla luce del set.
Di Billy Wilder.
63. The Touch of Evil
Una bomba a orologeria girato seguendo il dogma della suspense di Hitchcock. Lo spettatore ne sa più dei personaggi.
Di Orson Welles.
62. Todo Modo
“Una farsa nerissima, che sembra quasi si respiri ancora oggi in Italia.” Disse Petri a proposito del suo film. Ma potrebbe averlo detto oggi.
Di Elio Petri.
61. There will be Blood
Il film che farebbe Nolan se ne fosse capace.
Di Paul Thomas Anderson.
60. La Passione di Giovanna d’Arco
Norma Desmond in Viale del Tramonto dice che al cinema non servivano le parole per essere grande. Sarebbe un’opinione problematica, se solo non esistesse questo film, che inventa il primo piano come strumento di profondità emotiva del personaggio.
Di Theodor Dreyer.
59. Funny Games
Il film horror sull’horror fa più paura dei film horror.
Di Michael Haneke.
58. Ladri di Biciclette
Il realismo è comunque pieno di stile. Altrimenti non farebbe piangere.
Di Vittorio De Sica.
57. Ikiru
Trovatevi un senso ma risparmiatevi di dirlo in giro. In ogni caso non vi ascolteranno.
Di Akira Kurosawa.
56. Possession
Le relazioni umane fanno paura.
Di Andrzej Żuławski.
55. Lost Highway
La telecamera fissa la realtà o la perverte? Il documentario esiste o è sempre tutto un trucco?
Di David Lynch.
54. Tatami Galaxy
Una serie che sfrutta il fatto di essere divisa in episodi e rende la frammentazione un motivo di design.
Di Masaaki Yuasa.
53. Grand Budapest Hotel
Un grande film apprezzato per le ragioni sbagliate. Un po’ come tutto Anderson.
Di Wes Anderson.
52. Rashomon
Se nessuno sa niente, almeno aiuta il prossimo.
Di Akira Kurosawa.
51. The Handmaiden
Rashomon x Hitchcock.
Di Park Chan-wook.
50. I clown
Poe disse che il cuore di ogni poesia è la malinconia, perché è il sentimento della bellezza associata alla sua inevitabile fine. Fellini ci ha fatto un documentario sopra.
Di Federico Fellini.
49. Il gusto del Saké
“We are here, we hope to be happy, we want to do well, we are locked within our aloneness, life goes on.” Ha scritto Roger Ebert a proposito di Ozu.
Di Yasujiro Ozu.
48. A brighter Summer Day
Un mondo senza cultura è noioso. E la noia porta alla violenza.
Di Edward Yang.
47. Vertigo
Tutto è già stato detto su questo film.
Di Alfred Hitchcock.
46. Porco Rosso
La libertà è commovente.
Di Hayao Miyazaki.
45. Network
Il miglior film sui social network fu fatto prima dei social network. L’effetto tragico, comico e inquietante di questo film è che esprime così tanto terrore per la tv che il terrore per i social risulta amplificato in un involontario e cronologicamente impossibile gioco di omissioni.
Di Sidney Lumet.
44. The Player
Non ci sono protagonisti nel cinema corale di Altman, e quando ci sono sono pezzi di merda.
Di Robert Altman.
43. Blow Out
Il Blow-Up di De Palma è più trasparente e avvincente di quello di Antonioni e ne ha comunque tutti i meriti.
Di Brian De Palma.
42. The Phantom Thread
Forse il film perfetto.
Di Paul Thomas Anderson.
41. True Detective 3
Vedere il male ovunque è molto utile quando vuoi dare senso al mondo. Anche quando non c’è nessun male da scoprire.
Di Nic Pizzolatto.
40. Paths of Glory
“I sentieri di gloria non conducono che alla tomba.”
Di Stanley Kubrick.
39. Dr. Strangelove
Per chi vuole imparare ad amare la bomba senza preoccuparsi.
Di Stanley Kubrick.
38. A Clockwork Orange
Come si critica l’estetizzazione della violenza nel cinema. Un film anti tarantiniano.
Di Stanley Kubrick.
37. Peeping Tom
Fare all’amore con le telecamere ha i suoi lati negativi.
Di Michael Powell.
36. Mulholland Drive
I sogni della ragione generano mostri.
Di David Lynch.
35. Paranoia Agent
Attenti a cosa desiderate.
Di Satoshi Kon.
34. Cure
Il Seven giapponese è meglio di quello americano.
Di Kiyoshi Kurosawa.
33. The Master
Un film contro l’autorità del dogmatismo e i pericoli che corrono coloro che sono in cerca di significato.
Di Paul Thomas Anderson.
32. Perfect Blue
Di Satoshi Kon.
31. Il grande Lebowski
Il più drammatico dei film dei Coen è quello più divertente.
Di Joel ed Ethan Coen.
30. Harakiri
Il C’era una volta in America dei film di samurai.
Di Masaki Kobayashi.
29. F For Fake
“Le nostre opere nella pietra, sulla tela o nella stampa, di rado vengono risparmiate per qualche decennio, o per un millennio o due, ma alla fine ogni cosa viene annullata dalla guerra, o si cancella nell'ineluttabile cenere universale. Trionfi e inganni, tesori e falsi. È la realtà della vita: dobbiamo morire. Ma siate allegri: dal passato vivente ci giungono le grida degli artisti morti, tutte le nostre canzoni verranno messe a tacere, ma cosa importa? Continuiamo a cantare. Forse il nome di un uomo non è poi così importante.”
Di Orson Welles.
28. Amarcord
Umberto Eco disse che alla fine torneremo a cercare sulle bancarelle i libri della nostra infanzia. Questo è il film su quei libri.
Di Federico Fellini.
27. La conversazione
La resa del regista sulla realtà. Si arriva sempre in ritardo, mentre ci si affanna a cercare un significato laddove non ve n’è. Il vero grande film di Coppola.
Di Francis Ford Coppola.
26. The Lighthouse
“Bad luck to kill a seabird.”
Di Robert Eggers.
25. La Storia della principessa Splendente
Questa è una delle scene più belle della storia del cinema. Il tratto che si degrada di pari passo alla degradazione emotiva della protagonista è il sublime al cinema.
Di Isao Takahata.
24. Koyaanisqatsi
Il film definitivo sulla vita moderna non doveva avere parole, ma solo musiche (Philip Glass) e movimento. Proprio come la vita industrializzata contemporanea.
Di Godfrey Reggio.
23. That Day, On the Beach
Un film grandioso, etereo, pieno di solitudine, sull’emancipazione di una donna a Taiwan, fatto di flashback annidati gli uni dentro agli altri che ripercorrono la storia della presa di consapevolezza dell’individualità. Il modo che Yang ha di gestire la rivelazione dei misteri e di tenere sospeso quello che non concorre al percorso di emancipazione della protagonista dovrebbe fare scuola.
Di Edward Yang.
22. Chungking Express
Di Wong Kar-wai.
21. The Trial
Forse la migliore messa in scena della storia del cinema.
Di Orson Welles.
20. Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto
Cosa c’è di più autoritario del potere che cerca di confutarsi senza riuscirci?
Di Elio Petri.
19. Pioggia di ricordi
La delicatezza di Takahata è la delicatezza portentosa dello Zen.
Di Isao Takahata.
18. In the mood for love
Un film d’amore dove i due innamorati non si baciano mai.
Di Wong Kar-wai.
17. Trono di Sangue
Macbeth.
Di Akira Kurosawa.
16. Birdman
La finzione si mischia alla realtà e la realtà alla finzione. Alla fine, come nell’Amleto e in A Spanish Tragedy di Kyd, il teatro diventa il palcoscenico del delitto. A livello stilistico, il film mima la fusione di realtà e finzione e usa un piano sequenza come se lo spettatore stesse seguendo i personaggi del film, dando l’illusione della coincidenza tra tempo del racconto e tempo della fruizione. Teatro? Realtà? Semplicemente cinema.
Di Alejandro González Iñárritu.
15. Citizen Kane
Volevo divertirmi quindi non potevo metterlo in prima posizione.
Di Orson Welles.
14. 2001: Odissea nello Spazio
Facciamo troppo poco spesso caso ai titoli dei classici, perché li abbiamo sentiti troppe volte. Questo film parla dell’Odissea. Ma nello spazio. E tiene fede alle ambizioni che implica il suo titolo.
Di Stanley Kubrick.
13. Si Alza il Vento
Preferireste un mondo con le piramidi o senza?
Di Hayao Miyazaki.
12. Memorie di un assassino
Il detective come figura tragica raggiunge qui la sua vetta assoluta. Insieme al tema della banalità del male e di una realtà che non possiamo controllare.
Di Bong Joon-ho.
11. Millennium Actress
Quale sarà la tua chiave?
Di Satoshi Kon.
10. Otto e Mezzo
Non ho nulla da dire eppure voglio dirlo lo stesso.
Di Federico Fellini.
9. Barry Lyndon
Forrest Gump fatto da Kubrick.
Di Stanley Kubrick.
8. Tampopo
Imparare ad amare il ramen per imparare ad amare la vita. In questo film c’è la scena di sesso più incredibile che vedrete mai in un film. Ho fatto un video su Juzo Itami (che è il mio video preferito), un regista colpevolmente ignorato in occidente.
Di Juzo Itami.
7. OldBoy
Da dove nasce la tragedia? Dalla necessità. E come si fa provare la necessità nel cinema? Con la regia. Se quello che il regista dirige davvero è l’attenzione dello spettatore, allora questo è il film meglio diretto della storia del cinema. Ne ho parlato qui.
Di Park Chan-wook.
6. Mishima: A life in Four Chapters
“Poetry written with a splash of blood.” Un film sulla “mortale serietà” di Mishima, che lo allontana dallo Zen e lo avvicina al gusto crepuscolare della decadenza europea, un gusto che non appartiene al pensiero Zen. Mishima fu troppo occidentale per sublimare le contraddizioni in un intero, ma troppo orientale per non riconoscerne la necessità. In questo, una figura tragica e grottesca.
Di Paul Schrader.
5. Ping Pong
“The hero transcends logic.
The hero overturns what we thought we knew and drives away the darkness.
He’s so uncomplicated…
And he shines, bright and joyous.”
Di Masaaki Yuasa.
4. C’era una volta in America
La disperazione per un evento che in realtà non è mai successo. Più che nella prima parte del film, è nell’ultima che si costruisce il dramma della memoria.
Di Sergio Leone.
3. Yi Yi
Serve qualcuno che ci aiuti a guardarci da fuori. Ecco il servizio umanista che il cinema ci rende da sempre.
Di Edward Yang.
2. Persona
Il bambino sta toccando un volto o lo schermo?
Di Ingmar Bergman.
1. L’uomo con la macchina da presa
Il cinema è nato con una duplice natura: documentaria da un lato (i Lumiere piazzavano la camera davanti alla loro fabbrica per filmare le operaie che uscivano), fantastica dall’altra (Melies che manipola l’immagine per creare qualcosa prima non c’era). Questo film è una celebrazione di quella ambiguità di cui tanti film in questa classifica hanno esplorato le inquietanti possibilità, da Lynch a Welles e Powell. Ma quella ambiguità può essere liberatoria e giocosa, un’avventura. Tutto il cinema è in questo documentario di poco più di un’ora. Da guardare rigorosamente con le musiche della Alloy Orchestra.
Di Dziga Vertov.
Statistiche
Registi europei presenti nella lista: 20
Registi americani: 28
Registi asiatici: 14
Registi più presenti: Stanley Kubrick (5); Hayao Miyazaki (4); Orson Welles (4); Edward Yang (3); Sidney Lumet (3); Satoshi Kon (3); Akira Kurosawa (3); Woody Allen (3); Paul Thomas Anderson (3); Sergio Leaone (3); Federico Fellini (3); Masaaki Yuasa (2); Isao Takahata (2); Park Chan-wook (2); Bong Joon-ho (2); Wong Kar-wai (2); David Lynch (2); Elio Petri (2); Spike Jonze (2); Joel, Ethan Coen (2); Francis Ford Coppola (2); Alfred Hitchcock (2); David Cronenberg (2).
Tutti gli altri registi figurano con un solo film.
Riabilito i tuoi gusti dopo la squalifica di Chelios perché non c'è nemmeno un film di Tarantino. Però sei a rischio ri-squalifica causa assenza di un film di Kiarostami o Wenders.
Squalifico i tuoi gusti perché non c'è nemmeno un film di Carpenter.